

UN ESEMPIO DEI SERBATOI REALIZZATI DALLA PMI DI CIVITELLA DEL TRONTO
Iniziata negli anni Settanta dando vita ad una piccolissima realtà artigianale specializzata nella lavorazione dell’acciaio inox e la conseguente creazione di serbatoi, la storia aziendale di TML – 31 milioni di euro di fatturato nel 2024 e 130 dipendenti – ha preso in seguito ulteriori strade che l’hanno portata ad occuparsi in particolare della costruzione di apparecchi per la produzione e lo stoccaggio di acqua calda sanitaria, della produzione dell’acqua sanitaria per mezzo di quella tecnica e di tutto quanto riguarda il mondo dell’accumulo e dei bollitori.
“In altre parole noi partiamo dal semplice foglio di lamiera, produciamo i componenti e rifiniamo la lavorazione sfruttando anche i forti investimenti portati a termine nel corso degli ultimi quattro anni, 11 milioni di euro in attrezzature ed altro che ci hanno permesso di rinnovare pure la struttura organizzativa e di produzione nel post Covid-19”, chiarisce Jonni Loddo (a destra, nella foto in basso), contitolare e direttore commerciale di TML.
Di casa a Civitella del Tronto, in provincia di Teramo, ma con unità produttive situate anche nella vicina Floriano di Campli e ad Abbasanta, in Sardegna, la Pmi abruzzese si è sempre distinta per un approccio innovativo al proprio settore commerciale, riservando un’attenzione particolare alla ricerca di soluzioni mai introdotte prima nel campo termoidraulico, in quello dell’efficienza energetica e del rispetto dell’ambiente. “Dopo nostro padre Salvatore che l’ha fondata, ora siamo in tre fratelli assieme ai figli a guidare l’impresa, deliberando nei giorni scorsi la costruzione di altri stabilimenti con l’obiettivo di arrivare a 40mila metri quadrati complessivi. Un processo di crescita su diversi livelli che ha costantemente caratterizzato la traiettoria aziendale sin dalla nascita di TML”.
Nel frattempo, una decina d’anni fa, TML si è interfacciata con l’università di Teramo per dare vita ad uno spin-off che si impegnasse nella realizzazione di un gassificatore, impianto a biomasse per la produzione di energia elettrica. “È stata da sempre la passione di mio padre quella di entrare nell’universo tecnologico legato alle potenzialità delle biomasse – spiega Loddo –. E alla fine le idee si sono finalmente tramutate in un progetto concreto, in qualcosa in cui mettere energie per un futuro migliore”.
Molto interessata a rendere ancora più radicata la propria presenza commerciale oltreconfine, la Pmi con quartier generale a Civitella del Tronto può già contare su numeri piuttosto corposi riguardo alla percentuale di fatturato export. “Al momento siamo attestati su un 70%, intenzionati, da qualche tempo, a portare avanti un progetto di largo respiro che mira a farci crescere ulteriormente ma sempre in relazione al fatturato. Visto che continuiamo ad essere percepiti come un’azienda che produce cose di qualità, vogliamo proiettarci con ottimismo nel futuro al fianco delle nuove generazioni”.
Piacevolezza della continuazione del viaggio industriale della famiglia Loddo che, nei prossimi anni, sarà legata a doppia mandata al tema del reperimento di tecnici in grado di mandare avanti con profitto il percorso delineato dalla proprietà. Situazione non certo facile da gestire e su cui si stanno concentrando gli sforzi dei contitolari. “È un problema grandissimo non solo per noi di TML – conferma il direttore commerciale dell’azienda del teramano –. Sarà di sicuro il tema principale a cui dare una risposta di qui in avanti, magari tornando a parlare di mestieri e attribuendo il giusto valore all’impegno di saldatori, attrezzisti, figure che non si trovano più. Credo che il sistema italiano del lavoro li disincentivi, mentre dovremmo pure riprendere ad occuparci di quanto accade nelle scuole, perché penso che i ragazzi abbiano bisogno di tornare a sognare ed essere protagonisti del proprio futuro”.
Per quanto riguarda invece le possibili ricadute commerciali dei dazi minacciati dal presidente americano Trump, i vertici aziendali di TML non sembrano avere eccessive preoccupazioni. “Non ho paura che possano crearci problemi, perché sono convinto che queste siano solo scaramucce per poi sedersi ad un tavolo e risolvere le criticità. Ed in ogni caso dobbiamo renderci conto che siamo solo un granello di sabbia nel deserto. L’importante è continuare a credere in ciò che si fa e non piangersi addosso per nessuna ragione”.
Un modus operandi che nei prossimi tempi verrà declinato pure in altre direzioni, seguendo un piano di sviluppo ben studiato e sicuramente futuribile. “L’idea è quella di andare ad esplorare settori ulteriori rispetto al nostro core business. Ci attirano molto le costruzioni speciali, quel campo in cui si inseriscono progetti che danno sbocco al rinnovato interesse italiano per il nucleare. È una nostra aspirazione quella di inserirci nel mondo dei materiali speciali e posso dire che continueremo a provarci con grande convinzione”, conclude Jonni Loddo.

DA SINISTRA: RICCARDO LODDO, DIRETTORE VENDITE MERCATO ESTERO, SALVATORE LODDO, FONDATORE E AMMINISTRATORE UNICO, MARIA ANTONIETTA LODDO, AMMINISTRAZIONE E FINANZA E JONNI LODDO, DIRETTORE VENDITE MERCATO DOMESTICO, IN OCCASIONE DEL PREMIO INDUSTRIA FELIX 2022